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Monday, December 27, 2010

Il curioso caso di Christian Obodo



La curiosità è come un buon bicchiere di vino : va dosata con giusto equilibrio.
Ammetto, non ho mai trovato in me quel benedetto “giusto equilibrio” ( non a caso preferisco stare alla larga dal vino ),ma in alcuni casi questo brutto viziaccio m'ha portato alla conoscenza di realtà, a volte spiacevoli, che quasi mai vengono a galla.
Curiosando su internet mi sono imbattuto in una fonte autorevole in ambito giurisprudenziale che delinea in maniera semplice e concisa i doveri e gli obblighi delle “fonti di informazone”:

L'acquisizione diretta delle informazioni presuppone l'aver accertato l'attendibilità della fonte, sia essa un testimone di un fatto o la persona informata su di esso ed è sempre opportuno controllare la posizione del testimone rispetto alla situazione complessiva. L'acquisizione diretta dell'informazione rappresenta oggi una percentuale molto bassa di tutta la raccolta informazioni. Solo i maggiori quotidiani seguono direttamente i fatti, hanno addetti che partecipano a conferenze, convegni, incontri sportivi, processi ecc.”

In poche parole, è dovere di una qualsiasi fonte di informazione di primaria importanza riportare atti e fatti che rispecchiano la realtà. Andiamo al dunque.
E' il 31 ottobre 2010. Il quotidiano sportivo Tuttosport così intitola: “ I giocatori si ribellano a Lerda. Il tecnico rischia “. La Repubblica a seguire : “L'ammutinamento del Toro: Lerda allunga l'allenamento. No dei giocatori, lui se ne va”
I link su Facebook nascono come funghi, invocando lo scontato allontanamento del tecnico “ per il bene del Toro “ e ( toh,guarda ) la più che scontata condanna per Cairo alla ghigliottina. Mondieu!
Sia Tuttosport che La Repubblica continuano :

“La squadra - reduce dalla figuraccia contro il Frosinone - ha appena concluso il primo allenamento della settimana quando Lerda, anziché dare il rompete le righe, chiede ai giocatori di rivedere il dvd della partita per analizzare insieme gli errori commessi. A quel punto i giocatori avrebbero risposto sbuffando chiedendo, attraverso il loro delegato, capitan Bianchi, di posticipare al giorno successivo la riunione tecnica. Un atteggiamento che avrebbe mandato in bestia Lerda che avrebbe sbattuto la porta e se ne sarebbe tornato a Leinì accompagnato da Petrachi.”

Il motivo di tale “ammutinamento” pare dunque logico : i giocatori stessi condannano Lerda all'esonero. Tuttosport, molto informato ( vivaddio ) sui possibili sostituti lerdiani,rispolvera per la quattrocentesima volta un lungo elenco di papabili fantasmi: Evviva Camolese tris! Evviva Mandorlini! Evviva Vavassori!Evviva Zaccheroni!Rivogliamo il terzo De Biasi! Rivoluzione Francese.
Tale episodio è pane per i denti dei contestatori. E' una miccia da accendere in un fienile carico di TNT.
In pochi sapevano al di fuori dell'ambiente caldo come davvero erano andate le cose. Solo uno ebbe il coraggio di parlare. Lo fece il giorno dopo.
Gianluca Petrachi : “Trovo sbagliato parlare di ammutinamento poiché così non è stato..”. Un lettore attento avrà sgranato gli occhi di fronte alla seguente affermazione: “c'è un equivoco. Tant'è vero che il giocatore la sera stessa è venuto a Leinì a chiedere ancora scusa all'allenatore e alla società». Chi è il giocatore? «Non lo dico»

E' caccia all'uomo. Alcune trasmissioni televisive locali sparsero la voce che capitan Bianchi volesse lasciare. Altri nominarono capro espiatorio Angelo Ogbonna, reo d'esser stato dolcemente drogato dalle voci di mercato che lo davano già all'Everton per 6 milioni di euro o all'Arsenal di Arsène Wenger. Altri ancora buttarono la trentaduesima croce addosso al malcontento realizzativo di Pellicori ( ne rimanevano altre settanta,prima che si sbloccasse con l'Empoli ). Insomma, la Rivoluzione Francese stava diventando Russa nel giro di un giorno.
Poi accadde l'impensabile. Uno scherzo Bernacciano?Un'altra pernacchia?No,un fatto ben più grave.
Così raccontano fonti vicine allo spogliatoio:

“Christian Obodo da tempo era preoccupato per le condizioni precarie di salute del padre. Pareva emotivamente scosso, ogni giorno che passava. S'è sempre comportato da professionista e continuerà a farlo. Educazione e professionalità l'han sempre contraddistinto quale professionista vero.”

Pian piano anche tra i siti internet di calciomercato trapelarono uteriori precisazioni riguardo l'accaduto. E il quadro della situazione divenne finalmente chiaro.
Capitan Bianchi il 2 novembre 2010 :

“Non è possibile che voi scriviate simili sciocchezze. Ora voglio esser chiaro una volta per tutte: qui c'è un nostro compagno che sta subendo una situazione psicologicamente drammatica. Vogliamo stargli vicino e invito tutti voi a fare altrettanto. C'è stato un equivoco tra Christian,il tecnico e tutti noi. C'è stata una incomprensione per la quale io stesso me ne faccio carico.”

Quel goal contro l'Ascoli ce lo ricordiamo tutti. L'abbraccio commovente di tecnico e giocatori tutti ad Obodo subito dopo la rete è stata la sintesi di una forza di gruppo che è emersa proprio grazie alla malignità universale che aleggiava e ancora oggi continua ad aleggiare intorno a questi colori.



Mi viene da rileggerla, quella benedetta fonte giurisprudenziale.
Eppure un punto è ben chiaro : “Credibilità dei media ed il rapporto fiduciario con i lettori.”
A voi trovar più felice conclusione. Personalmente, non ne sono venuto a capo.

Leo Menegazzi

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