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Friday, March 11, 2011

Il Toro Leopardiano



Ricordo la prima volta che dovetti imparare la mia prima poesia a memoria. Mi rimase impressa una frase che ricordo bene : ” La Poesia è una fuga fantastica, e la fuga fantastica provoca un'esperienza sensistica che fa scattare la fuga dalla realtà. “

Vi sarà sicuramente capitato, almeno una volta della vostra vita, di imbattervi in Leopardi e nella sua corrente letteraria e culturale, il Romanticismo, che portava ai massimi termini il Sentimento e la Passione dell'Uomo.

Ebbene, se la mia ex prof di Italiano qualche anno addietro m'avesse mai chiesto per quale squadra di calcio tifasse Giacomo Leopardi nel 1819 probabilmente non avrei esitato un solo istante nel rispondere :“ Se fosse già d'allora esistito, il Torino Football Club signora professoressa..” , tra gli scontati schiamazzi dei miei compagni di classe.

“E perchè mai il Torino, Menegazzi? Perchè proprio una squadra di serie B anziché una famosa? “

“Perchè basterebbe parafrasare il suo idillio, l'Infinito. E' chiaro, è chiarissimo che Giacomo è uno dei nostri..”

“Bene, traduci e commenta Menegazzi “


“Sempre cara mi fu questa maglia granata,e la sua Storia,
che in ogni angolo del mondo,per infiniti lustri s'è cosparsa di gloria.
Ed ammirandola e toccandola con mano
mi chiudo in un silenzio tibetano,
ed in profondissima quiete io nel pensier mi fingo,
ove per poco il cuor non si spaura.
Tra Storia e Leggenda questa maglia mi porta,
intrecciata com'è di passioni e di fatal maledizione.
E mi sovvien l'eterno, e questa morta stagione
che altro non è che l'ennesima persecuzione,
di un fato avverso ma sempre domato
da eroi ed eroine, che sia sull'erba che su uno spalto.
Così tra questa immensità di color granata s'annega il pensiero mio
e il naufragar m'è dolce in questo mare ”


Ossì amici miei, posso scommetterci gli zebidei di Buddha che Leopardi sarebbe stato uno dei nostri. Un appassionato a tutti gli effetti, un letterato caduto in disgrazia per un morbillo a pois granata.

Noi granata siamo così, caro Giacomo. Un po' tragici, un po' passionali, un po' appassionati, forse un po' appassiti. Ma è una passione,la nostra,che non morirà mai.
Siamo capaci di far sorgere in noi stessi una immaginazione del vago e dell'indefinito che ogni sabato ci fa dimenticare il fato avverso. Ricerchiamo nel granata di oggi il granata di ieri. E se ci avessi conosciuto per davvero nemmeno ti saresti reso conto che questa “maledetta maledizione” ancora oggi ci sta perseguitando..eppure ha accompagnato i vari Rabitti, Cazzaniga, Giacomini, Bersellini, Radice, Sala,Vatta, Fascetti, Mondonico, Rampanti, Sonetti, Scoglio, Vieri, Sandreani, Camolese, Souness, Reja, Simoni, Uivieri, Zaccarelli, Rossi, Arrigoni, Stringara, De Biasi, Zaccheroni, Novellino, Colantuono, Beretta, Lerda..
E ora toccherà ad un certo Papadopulo che non credo tu conosca molto bene. Ma poco importa. La prima parte del cognome porta bene.

Già t'immagino, amico mio, a riflettere seduto su quell'ermo colle con in mano una maglietta granata di questa stagione. Non servirebbe un idillio ma una semplice osservazione che, a mio gusto,potrebbe essere:

Eppure la maglia granata esiste ancora..e quella maglia granata rappresenta la storia di Uomini Veri, sullo sfondo di un tempo infinito.”

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